Gestione di una Tabaccheria

Vendere Attività a Torino

FISCALITA’

Come devono essere considerati ai fini dell’imposta sul valore aggiunto le cessioni di tabacchi, delle schede telefoniche e dei biglietti della lotteria?

Le cessioni dei tabacchi e le schede telefoniche rientrano nel disposto normativo dell’art. 74 del D.P.R. 633/72. Le predette operazioni danno diritto alla detrazione dell’IVA. Le operazioni di vendita delle lotterie nazionali, siano esse differite o immediate, sono considerate esenti ai sensi dell’art. 10 comma 6.

Ho intenzione di acquistare un distributore automatico di sigarette che utilizzerò anche per commercializzare prodotti vari assoggettati ad Iva. Posso detrarre l’Iva sull’acquisto del distributore?

Sì, le operazioni di vendita dei tabacchi e di merce varia danno diritto alla detrazione dell’imposta sull’acquisto del distributore automatico.

Per la vendita di prodotti merceologici vari, attraverso distributori automatici deve essere emesso lo scontrino fiscale?

Dal 1 gennaio 2018 i distributori automatici devono essere in grado di trasmettere i corrispettivi delle vendite all’Agenzia delle Entrate. Pertanto, il distributore dovrà essere censito all’Agenzia delle Entrate ed essere in grado di trasmettere direttamente ovvero attraverso un apposito dispositivo i dati delle vendite all’Agenzia delle Entrate

Come mi devo regolare per la manutenzione obbligatoria del Registratore Telematico? 
Una volta messo in servizio l’RT la verifica periodica è biennale. La data di decorrenza del biennio fa riferimento alla data di attivazione del dispositivo, come previsto dal Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 28 ottobre 2016, […] “i Registratori Telematici sono sottoposti con periodicità biennale ad apposita verificazione da parte del personale dei laboratori abilitati; – la verificazione è effettuata per la prima volta all’atto dell’attivazione dell’apparecchio” […]. La scadenza della verifica coinciderà con l’ultimo giorno del mese del biennio, indipendentemente dal giorno effettivo del mese in cui sia stata effettuata la precedente verificazione.

Come viene considerata ai fini dell’imposta sul valore aggiunto la riscossione del contributo unificato?

La riscossione del contributo rappresenta una vendita di valori bollati, pertanto, ai fini Iva è un’operazione esclusa ai sensi dell’art. 2 del DPR 633/72.

COMMERCIO

Sono titolare di una tabaccheria con tabella speciale. Posso vendere i gelati?

Allo stato delle cose la risposta è no in quanto i gelati non rientrano tra i prodotti vendibili in virtù della tabella speciale per rivenditori di generi di monopolio.

GESTIONE RIVENDITA

Ho rilevato una tabaccheria con annesso bar da circa un anno. La posso vendere?

Nel caso in esame non è possibile cedere la tabaccheria finché non siano trascorsi due anni dal momento in cui si è diventati titolari.

Vorrei sostituire la mia vecchia insegna “T” senza correre il rischio di sanzioni. Quali sono le prescrizioni di legge a questo riguardo?

La legge stabilisce l’obbligatorietà dell’insegna secondo la disciplina stabilita dalle circolari dell’Amministrazione dei Monopoli di Stato, ora Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. L’insegna deve essere a bandiera, con dimensioni cm 40 x 75, con l’indicazione “T” su fondo scuro e riportare il numero della rivendita. Prima di installare l’insegna obbligatoria si dovrà comunque procedere alla richiesta dell’autorizzazione amministrativa, presso l’ufficio comunale preposto.

Posso conferire la gestione della mia rivendita ad un terzo?

La legge non consente in alcun modo che la rivendita di tabacchi possa essere gestita a qualunque titolo da parte di soggetto diverso dal titolare. Gli artt. 28 della legge 1293/57 e 63 del d.p.r. 1074/58 a questo riguardo stabiliscono l’obbligo di gestione personale della rivendita, con l’unica eccezione dei soggetti dispensabili che sono gli invalidi di guerra e categorie equiparate nonché i ciechi civili.

Ho dei seri problemi familiari che mi impediscono di gestire personalmente la mia rivendita. Cosa posso fare per non perderla? 

L’Ufficio ADM, in presenza di giustificati motivi e su richiesta del titolare, può autorizzare la nomina di un rappresentante temporaneo che opererà comunque sotto la responsabilità del rivenditore. La rappresentanza è concessa per il tempo strettamente necessario al coadiutore o ad un familiare ovvero, in assenza di questi, ad un soggetto estraneo. I casi tipici riguardano l’ipotesi di comprovata malattia, il servizio militare (ipotesi di fatto annullata dall’abrogazione del servizio di leva) e il periodo annuale di congedo non superiore a venti giorni.

Posso nominare coadiutore mio fratello anche se svolge un lavoro alle dipendenze altrui?

Sì. La normativa vigente, a differenza di quanto stabilito per il titolare della rivendita, non prevede l’incompatibilità tra la nomina di coadiutore ed il lavoro dipendente.

L’assistente deve essere parente o affine del titolare?

No, la nomina dell’assistente avviene da parte dell’Ufficio ADM competente su istanza del titolare e non presuppone alcun necessario rapporto di parentela o affinità con il titolare stesso, a differenza di quanto previsto per il coadiutore che deve essere il coniuge o un parente entro il quarto grado ovvero affine entro il terzo.

Per motivi personali devo trasferirmi in un’altra città e rinunciare da subito alla tabaccheria: a cosa vado incontro?

L’art. 34 della legge 1293/57 prevede la possibilità di rinunciare alla gestione della tabaccheria solo in alcuni casi e, precisamente, nell’ipotesi di cambio di residenza, per contrazione del reddito in misura superiore al 20% a condizione che ciò non sia attribuibile ad una cattiva gestione, per gravi motivi di famiglia, per sopravvenuta invalidità fisica permanente ed, infine, per aver compiuto 65 anni di età. Fuori da casi sopra previsti l’Ufficio ADM competente potrà applicare l’incameramento parziale o totale della cauzione versata all’inizio dell’attività a garanzia degli obblighi contrattuali assunti.

Ho venduto quattro anni fa la mia rivendita. Posso acquistarne oggi un’altra?

La legge prevede che dalla rinuncia decorrano almeno cinque anni per poter assumere la titolarità di un’altra rivendita, sia se già attiva che di nuova istituzione.

LOCAZIONI COMMERCIALI

Sono conduttore di un locale commerciale da circa tre anni. Il proprietario del locale mi ha chiesto un aumento di canone da subito. Come devo comportarmi?

La richiesta del locatore -proprietario del locale- è illegittima. Il canone di locazione, per tutta la durata del contratto, può essere solo aggiornato rispetto alle variazioni dell’indice Istat.

A quali condizioni il locatore può inviare disdetta al contratto di locazione?

Il contratto di locazione ha una validità di sei anni rinnovabile di sei in sei. Di conseguenza se il locatore vuole inviare disdetta dal contratto dovrà spedire una comunicazione entro 12 mesi dalla scadenza del sessennio. Alla prima scadenza contrattuale – i primi 6 anni – la disdetta dovrà essere motivata con una delle ipotesi previste dall’art. 29 della legge 392/78 (ad esempio, demolizione dell’immobile e successiva ricostruzione dello stesso).

Che cos’è l’indennità di avviamento commerciale?

In tutti i casi in cui il contratto cessa per volontà del locatore – fatta eccezione per il caso in cui si verifichi l’inadempimento del conduttore – a quest’ultimo spetta un’indennità pari a 18 mensilità dell’ultimo canone percepito.

TABACCO

Sono proprietario di un distributore automatico di sigarette. Quali sono le modalità di funzionamento?

I distributori automatici di sigarette devono inderogabilmente essere dotati di un dispositivo automatico di rilevamento dell’età anagrafica dell’acquirente. Il medesimo obbligo riguarda anche i distributori per la vendita di sigarette elettroniche e di contenitori di liquido di ricarica con e senza nicotina.

In considerazione del vigente divieto di vendere le sigarette ai minori di anni 18, in caso di dubbio sull’età, il rivenditore può chiedere i documenti al cliente?

La legge prevede che l’esercente, in tutti i casi in cui non sia evidentemente manifesta la maggiore età dell’acquirente, ha il dovere di richiedere il documento di identità al soggetto. Tutte le persone autorizzate allo smercio dei tabacchi devono rifiutare la vendita quando venga omessa l’esibizione di documento idoneo a comprovare, nei casi dubbi, il possesso dell’età prescritta per l’acquisto.

Quale norma vieta la pubblicità del tabacco?

La pubblicità dei prodotti da fumo è vietata in base all’art. 1 della legge 10/4/1962, n. 165, così come sostituito dall’art. 8 del decreto legislativo 10/01/1983, n. 4, convertito nella legge 22/02/1983 n. 52, il quale stabilisce il divieto tassativo di pubblicizzare qualsiasi prodotto da fumo, nazionale o estero.

Posso regalare accendini ai clienti che acquistano tabacchi?

Assolutamente no; è vietata qualsiasi forma di incentivazione all’acquisto, sia se riferibile genericamente ad un quantitativo di prodotti di varia natura e sia se riferibile a prodotti della stessa marca (in questo caso risulterebbe violato anche il principio di neutralità dell’offerta).

Cosa si intende per “prodotti accessori ai tabacchi da fumo”? E cosa devo fare per venderli?

La normativa identifica come prodotti accessori ai tabacchi da fumo “le cartine, le cartine arrotolate senza tabacco e i filtri funzionali ad arrotolare le sigarette”. Questi prodotti sono soggetti ad imposta di consumo e la rivendita può commercializzarli senza svolgere particolari adempimenti. L’unica condizione da osservare è che la rivendita deve approvvigionarsi solo da soggetti espressamente autorizzati da ADM e solo per i prodotti accessori inseriti nelle tabelle di commercializzazione tenute sempre da ADM.

DISTRIBUZIONE

Quali sono le tipologie di ordine dei prodotti da fumo a disposizione dei rivenditori?

Ordine ordinario, per il normale approvvigionamento di tabacchi, ordine straordinario ed ordine urgente.

È possibile effettuare un ordine urgente, cioè almeno 2 ore prima della consegna, ed anche per piccoli quantitativi di prodotto?

Sì. E’ possibile effettuare tale tipo di ordine che il gestore è tenuto ad evadere, compatibilmente con l’orario di apertura del deposito. Il ricorso all’ordine urgente deve tuttavia rivestire carattere eccezionale.

I tabacchi che si prelevano presso il deposito fiscale di aggregazione vanno pagati contestualmente al prelievo?

No, ovvero, più precisamente, non sempre. Esiste infatti la possibilità di pagare posticipatamente i tabacchi prelevati usufruendo di un fido che viene concesso al rivenditore dall’Ente Garante. Il tabaccaio può usufruire del fido solo per i prelievi settimanali e quindicinali. Il valore del fido non è fisso, ma è rapportato alla media dei prelevamenti che di regola vengono effettuati.

Qualora alcune marche di tabacco dovessero essere radiate dall’ADM, come mi devo comportare?

In caso di radiazione di prodotti di tabacco lavorato il rivenditore può, senza peraltro alcun obbligo, chiedere di concentrare il prodotto radiato presso il deposito preposto alla distribuzione entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del provvedimento di radiazione, per usufruire del buono di credito relativo alla sola quota fiscale. In alternativa, può vendere il prodotto radiato, alla vigente tariffa, fino ad esaurimento scorte senza limiti temporali.

TRASFERIMENTO RIVENDITA

Che differenza c’è tra un trasferimento in zona ed uno fuori zona?

Il trasferimento di una rivendita ordinaria si considera “in zona” quando lo spostamento avviene entro 600 metri dalla sede originaria e non comporta mutamenti della terna delle rivendite più vicine. Si definisce, invece, “fuori zona” quando, per effetto del trasferimento, si determinano mutamenti in ordine anche ad una sola delle tre rivendite più vicine. In ogni caso, il trasferimento della rivendita ad una distanza superiore a 600 metri rispetto alla sede originaria è sempre considerato fuori zona.

Vorrei trasferire la mia rivendita in un locale vicino. Come posso fare? Quando posso presentare la domanda presso l’Ufficio ADM di competenza?

L’istanza di trasferimento di una rivendita ordinaria di generi di monopolio può essere presentata all’Ufficio ADM territorialmente competente nel primo e nel quarto bimestre dell’anno, sia se trattasi di trasferimento “in zona” che “fuori zona”, salvo i particolari casi di forza maggiore. Il trasferimento è autorizzato a condizione che siano rispettati i parametri indicati dal D.M. n. 38/2013 come modificato dal DM. 51/2021.

TUTELA GIURIDICA E GIURISDIZIONALE

Ho ricevuto una comunicazione da parte dell’Ufficio ADM in merito all’avvio del procedimento per il rilascio di un patentino presso un bar vicino alla mia rivendita. Cosa devo fare?

Il D.M. n. 38/2013, in osservanza ai principi contenuti nell’articolo 7 della legge n. 241/1990, prevede che l’avvio di un procedimento amministrativo venga comunicato al titolare della rivendita più vicina alla quale il patentino sarà aggregato nonché a coloro che per legge devono intervenite nel procedimento e ai soggetti, individuati o facilmente individuabili, diversi dai suoi diretti destinatari, nei cui riguardi dal provvedimento finale possa derivare un pregiudizio.
Lei potrà formulare delle osservazioni, da indirizzare al competente Ufficio ADM, entro 15 giorni dalla ricezione della comunicazione. Le suggeriamo di contattare il Sindacato Provinciale per ogni assistenza in merito.

L’Ufficio ADM può comminare una sanzione disciplinare senza aver prima formalmente contestato la violazione?

Assolutamente no. La normativa vigente (art. 94 del D.P.R. 1074/58) dispone che l’applicazione delle sanzioni disciplinari debba essere preceduta dalla contestazione degli addebiti fatta dal competente Ufficio ADM al rivenditore, con l’avvertimento che quest’ultimo può presentare controdeduzioni entro il termine di trenta giorni

IMPRESA FAMILIARE

Quali soggetti possono far parte dell’impresa familiare? 

L’impresa familiare è un’impresa di tipo individuale nella quale collaborano il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado dell’imprenditore (art. 230 bis del codice civile).

Come si costituisce un’impresa familiare? 

Per la costituzione dell’impresa familiare le norme del codice civile non prevedono alcuna formalità, pertanto è ammissibile anche il solo accordo verbale o il comportamento concludente delle parti. Da un punto di vista fiscale, invece, è necessario un documento, atto pubblico o scrittura privata autenticata, nel quale siano indicati il nome e il rapporto di parentela o di affinità con l’imprenditore.

Se ho un’impresa esistente e nel corso dell’anno decido di costituire un’impresa familiare quando l’atto di impresa familiare può produrre effetti fiscali? 

L’atto produce i suoi effetti fiscali solo dal 1° gennaio dell’anno successivo alla sua formazione.

Se costituisco ex novo nel corso dell’anno un’impresa familiare quando tale atto può produrre effetti fiscali? 

Dal periodo stesso a condizione che esso risulti posto in essere contestualmente all’inizio dell’attività e sia debitamente registrato nel termine fisso ordinario stabilito dalle disposizioni concernenti l’imposta di registro.

Come avviene il riparto degli utili? 

Il riparto degli utili deve avvenire sempre attribuendo al titolare non meno del 51% del reddito complessivo e ai familiari che hanno collaborato all’impresa una quota, complessivamente, non superiore al 49%.

I titolari e i familiari coadiutori devono essere iscritti all’INPS e INAIL? 

Il titolare e i familiari coadiutori che partecipano all’impresa devono obbligatoriamente essere iscritti nella gestione previdenziale dei commercianti.

L’assicurazione INAIL è obbligatoria per i collaboratori dell’impresa familiare, escluso il titolare.

 

Fonte: F.I.T.

 

 

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