Il recente provvedimento sulle concessioni demaniali marittime, approvato dal Consiglio dei Ministri, sta suscitando preoccupazioni profonde tra i balneari italiani. Secondo Fiba Confesercenti Liguria e Sib Confcommercio, si tratta di una decisione che non solo non soddisfa il settore, ma rischia di mettere in crisi un modello turistico di successo, riconosciuto a livello internazionale. Le aspettative del comparto, alimentate dalle dichiarazioni governative che promettevano l’esclusione dalla Direttiva Bolkestein, sono state deluse.
Il Provvedimento: Più Incertezza e Meno Investimenti Maurizio Rustignoli (Fiba) e Antonio Capacchione (Sib) esprimono il loro disappunto per un decreto che prevede la messa a gara delle concessioni demaniali, senza il coinvolgimento dei principali attori del settore, né degli enti locali come Regioni e Comuni, da decenni responsabili della gestione amministrativa in materia. “È un provvedimento che, invece di supportare il settore balneare, lo mette in difficoltà, generando incertezza e bloccando ogni possibilità di investimento”, dichiara Gianmarco Oneglio, presidente di Fiba Confesercenti Liguria.
Il Futuro del Turismo Balneare Italiano a Rischio Rustignoli e Capacchione sottolineano come sia cruciale una riforma che tuteli le imprese balneari, frutto del lavoro di migliaia di famiglie italiane che hanno costruito un sistema di eccellenza nel turismo balneare. “Non si tratta solo di proteggere i concessionari, ma di preservare un modello turistico che il mondo ci invidia e che rischia di essere distrutto”, affermano i presidenti.
Impegno delle Associazioni: Tutelare i Diritti dei Concessionari Le associazioni non si fermeranno qui: è certo che continueranno a combattere per i diritti degli operatori, tutelati anche dal diritto europeo, affinché il settore non venga travolto da riforme superficiali o politicamente strumentalizzate. “Nel nome dell’interesse del Paese, ci batteremo con determinazione per salvaguardare il turismo balneare italiano e le migliaia di famiglie che vi lavorano”, concludono i presidenti delle associazioni.
Fonte: Confesercenti