Scopri i Costi dei Pagamenti Elettronici: Un’Analisi Innovativa

Comprendere i Costi delle Commissioni sui Pagamenti Elettronici: Osservazioni dall’Osservatorio Innovative Payments

Dal 2012, una legge nazionale obbliga tutti i venditori di prodotti e servizi ad accettare pagamenti elettronici. Questo ha portato l’Italia a essere leader in Europa con oltre tre milioni di POS (Point of Sale). Tuttavia, con la crescita dei pagamenti digitali, le imprese e i professionisti sono sempre più attenti ai costi associati.

Un aspetto positivo emerge grazie alla seconda Direttiva sui Servizi di Pagamento (PSD2), che facilita la concorrenza introducendo nuovi operatori nel mercato, grazie allo sviluppo delle interfacce applicative per l’open banking.

Per massimizzare i benefici dell’innovazione digitale e dell’Euro digitale, è cruciale migliorare la competitività e la trasparenza dei costi, come previsto inizialmente dal Testo Unico Bancario (TUB). Tuttavia, l’evoluzione tecnologica ha complicato la comparabilità dei prezzi, spesso ostacolata da liste di spese complesse e non standardizzate.

Un Tavolo Permanente per la Trasparenza dei Costi
La legge di bilancio per il 2023 ha istituito un tavolo permanente per valutare soluzioni che mitighino i costi delle transazioni elettroniche, specialmente per importi fino a 30 euro per le imprese con ricavi inferiori a 400.000 euro.

Il 27 luglio 2023, è stato firmato un Protocollo di Intesa tra esercenti e operatori dei servizi di pagamento. Questo accordo ha introdotto uno schema sintetico e standardizzato per facilitare la comparabilità dei costi attraverso un sito web dedicato, supportato dal CNEL.

Un Protocollo di Intesa che Fa la Differenza
Il Protocollo, pur non vincolante, è stato adottato da molti operatori e rappresenta un passo avanti significativo verso la trasparenza. È stato progettato come un esperimento, focalizzato su offerte promozionali di lunga durata per le piccole imprese, e ha raccolto dati preziosi.

Confcommercio ha richiesto una valutazione tecnica indipendente dall’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano, i cui risultati mostrano che:

Comparabilità dei Prezzi: Per la prima volta, è stata fornita una quantificazione certa dei costi proposti da numerosi prestatori di servizi di pagamento, superando le stime approssimative precedenti.
Successo dell’Esperimento: La tassonomia prototipale ha dimostrato che la comparabilità dei costi è possibile, anche se migliorabile.
Confcommercio accoglie con favore i risultati e ringrazia tutti i partecipanti al Protocollo. Tuttavia, riconosce la necessità di andare oltre, proponendo un nuovo Protocollo che includa tutte le offerte commerciali e copra una gamma più ampia di imprese.

Verso un Mercato Più Trasparente
Confcommercio propone di ampliare l’oggetto del Protocollo per includere tutte le micro e piccole imprese, indipendentemente dal fatturato. Con l’aumento dei pagamenti elettronici rispetto al contante, è essenziale garantire una comparabilità dei costi adeguata e favorire la concorrenza.

I sottoscrittori del Protocollo hanno unanimemente richiesto un aggiornamento normativo per definire una rappresentazione semplice e sintetica dei costi, ispirata ai conti correnti. L’auspicio è che la valutazione indipendente del Politecnico possa arricchire il dibattito pubblico e portare a soluzioni più efficaci nell’interesse collettivo.

Paolo Ferrè (presidente Innexta) ha sottolineato, durante il webinar di Confcommercio, l’importanza della collaborazione tra esercenti e prestatori di servizi di pagamento per ottenere risultati concreti e positivi per tutti. Con un focus sull’evoluzione normativa e sulla riduzione dei costi, il futuro dei pagamenti elettronici in Italia si prospetta più trasparente e competitivo.

Fonte: Confcommercio

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